La sfida della Diocesi di Chioggia
Rinasce l’Ordo Virginum
Nel terzo millennio cristiano, è ancora
possibile consacrarsi al Signore? In quale “forma”? Cosa significa? Sono
domande che lo Spirito suscita nel cuore di tanti giovani che spesso
con difficoltà riescono a dare una risposta ecclesiale che non sia
personalista: il respiro diocesano e quindi universale sono fondamentali
per una risposta autentica che esprime la libertà e la
corresponsabilità della fede. In modo particolare sono le giovani
ragazze che faticano a dire di sì ad una proposta che sia diversa dal
matrimonio (cristiano e non) e dalla convivenza.
La consacrazione invece si sta rivelando
come una luce che brilla nel nostro tempo e lo spacca per far
intravedere il tempo eterno! Ragazze che desiderano donare la propria
vita per l’edificazione del Regno di Dio, a servizio della chiesa locale
in obbedienza al Vescovo come nubili consacrate a Dio nella verginità
sono realtà: sto parlando dell’“Ordo Virginum”. Una forma antica e nuova
di donazione totale a Dio e ai fratelli che dagli anni ’80 ha visto una
crescita sempre maggiore sino ai nostri giorni. Quasi la metà delle
nostre diocesi italiane hanno aperto gli orizzonti a questa esperienza e
anche la nostra piccola diocesi di Chioggia desidera fare altrettanto.
Siamo infatti in ascolto dello Spirito che ci dà buoni motivi per
iniziare un cammino di formazione che porterà nel giro di qualche anno a
vedere le nostre comunità arricchirsi con la presenza di giovani
consacrate al servizio della comunità. Queste ragazze, pur
nell’indipendenza lavorativa ed economica, affidano la loro vita al
Vescovo diocesano perché nella quotidianità fatta di preghiera, lavoro,
apostolato, missione pastorale e studio, portino abbondante manna per le
comunità nelle quali abitano. Non sono infatti itineranti: poiché hanno
un lavoro e una casa propria, si dedicano alla comunità in cui nascono e
decidono di consacrarsi nel modo e nei tempi stabiliti con il Vescovo.
Perché allora consacrarsi? Perché si riconosce che lo Spirito dona
questa capacità di amare oltre ogni misura quale scommessa radicale e
concretissima di fedeltà ecclesiale. Chi sono i referenti di questo
cammino? Responsabile è don Cesare Mucciardi che assieme a don Damiano
Vianello si impegneranno per quanto riguarda la formazione e
l’accompagnamento spirituale. La preghiera di tutta la chiesa locale non
manchi per questa nuova sfida che come diocesi abbiamo accolto! (CDV)
dal numero 47 del 19 dicembre 2010 di Nuova Scintilla
Una nuvoletta che sale dal mare
Prende avvio il cammino per la costituzione dell’Ordo Virginum
Spesso mentre sosto in preghiera davanti a Gesù Eucaristia, chiedendo il dono di nuove vocazioni, l’immagine forte che mi accompagna è quella di Elia che sulla cima del monte Carmelo, con la faccia tra le ginocchia, implora da Dio la pioggia. E sono interiormente toccato dall’ordine che egli dà al ragazzo che sta con lui di guardare verso il mare, comandandogli di tornare a ripetere il gesto sette volte. Come una litania continua - e immagino scoraggiante - si sente dire: “Nulla!”. Ma come d’incanto, alla settima volta, compare “una nuvoletta, come una mano d’uomo, che sale dal mare”.Dentro questa immagine ricca di speranza mi piace vedere il desiderio di Alessandra che durante la Veglia di preghiera per le Vocazioni chiederà al Vescovo Adriano, con una domanda scritta di suo pugno, di essere ammessa al
cammino di discernimento e di accompagnamento che la porterà a verificare se il Signore la chiama a consacrarsi a lui in una forma di vita propria della Chiesa primitiva e riscoperta dopo il Concilio Vaticano II, cioè nell’Ordo Virginum.
Il Signore è buono e davvero grande! Sì, perché un dono così non ce l’aspettavamo; mai avremmo pensato che in tempi di “mancanza di vocazioni” lo Spirito avrebbe acceso nella nostra “piccola Chiesa locale” un fuoco nuovo o meglio lo zampillo di una nuova sorgente.
Bisogna lasciarsi davvero stupire dal Signore. Anche perché proprio in questa nostra Chiesa, dove con il Battesimo è stata generata a vita nuova ed è diventata figlia amata del Padre, dove crescendo ha conosciuto in famiglia e nella comunità parrocchiale il Cristo Gesù e si è messa in ascolto della sua Parola, lo ha accolto nei sacramenti e ha cominciato a servirlo nei fratelli, proprio qui e per sempre sigillerà - dopo un tempo congruo di preparazione - il suo amore con Cristo Sposo. A colui che è “il più bello tra i figli dell’uomo” si donerà totalmente con cuore indiviso e per sempre.
Sì, perché un giorno - a Dio piacendo - con la consacrazione al Signore nelle mani del Vescovo, Alessandra da vergine consacrata, in obbedienza allo Spirito e dopo attento discernimento fatto con il Vescovo stesso, offrirà la sua collaborazione responsabile e generosa alla missione salvifica della nostra Chiesa locale, con i suoi doni e le sue possibilità.
Continuerà anche dopo la consacrazione a stare in famiglia e si manterrà nel suo vivere quotidiano svolgendo un lavoro. Il mondo resterà per lei il luogo e la sfida dell’annuncio e della testimonianza del Signore e l’esercizio dei consigli evangelici sarà il suo abito nuziale per ogni giorno.
Sarà come un po’ di lievito messo nella pasta, non anonimo ma conosciuto e pertanto bisognoso di essere “doc”, dove la qualità aumenterà quanto più forte sarà il suo amore verso Gesù Sposo, Maestro e Pastore.
Sarà facile vederla in chiesa, ma anche in strada; nei luoghi dove la comunità cristiana si ritrova ma anche dove il Signore “si mostra e velatamente si nasconde”.
Chissà che nel tempo questo dono, testimoniato oggi dalla sua gioia, non contagi altre donne desiderose di mettersi alla sequela del Signore scrivendo il Vangelo sulle righe, non sempre dritte e buone, della laicità.
Continuiamo cari amici a scrutare l’orizzonte… forse mille volte… con un’attesa piena di fiducia! E chissà che non riusciamo a cogliere “nuove nuvolette che salendo dal mare” siano portatrici di nuova e fresca pioggia sacerdotale, di vita consacrata e missionaria. Signore, continua a stupirci!
Ad Alessandra i nostri auguri di buon cammino e per lei la nostra preghiera.
Con il Vescovo, assieme a don Damiano suo padre spirituale, e con alcuni confratelli la accompagneremo nella formazione. (don Cesare, monaco diocesano di città)
dal numero 17 del 1 maggio 2011 di Nuova Scintilla
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