venerdì 17 febbraio 2012

La voglia di... coccole

Carissimo
una domanda è una domanda
se resta una domanda.
Replico con una battuta letta su un murales.
“Quando avevamo tutte le risposte
ci hanno cambiato le domande”.
Un giorno te ne sei andata,
sei svanita nel nulla.
Non ti sei accorta di me. Perché?
Io continuo a vederti.
Il mio corpo prese fuoco.
Non si spegne
la scintilla di una coccola ricevuta.
Ti vedo ad occhi aperti
in ogni cosa che guardo.
Ti vedo ad occhi chiusi
in ogni cosa che penso.
I miei occhi si muovono giorno e notte, continuano ad inseguirti,
a parlarti, a cercarti.
Il sole mi portò via il tuo volto,
ma la luna mi trattenne il tuo profumo.
Quando giunge la notte
sogno di svegliarmi accanto a te.
Sento un inevitabile bisogno di piangere,
di sussurrare parole nuove,
di accarezzare i tuoi segreti.
I pensieri sono fatti
degli stessi materiali dei sogni.
 
Amo la vita.
Chi ha paura di vivere non nasce.
Dò segni di benessere
quando sento attorno a me
la freschezza di uno sguardo,
la coccola di un sorriso,
la leggerezza di un bacio.
Le anime si sfiorano se si danno appuntamento il pudore,
il rispetto, la semplicità.
Occorre tornare a corteggiare la virtù.
È come guardare un bel paesaggio:
il sorgere del sole,
una cima innevata, un mare infinito.
È come aggrapparsi ad una zattera
durante la tempesta dei sensi.
Una nuova arca di Noè:
si salva solo quello che può durare.
 
A carnevale
un naso da pagliaccio ci può stare,
come pure un enorme sorriso
dipinto sulle labbra
o la luna tra le ciglia
e le stelle sparse su tutto il volto.
Ma il giorno dopo la mascherata,
il sorriso deve essere vero,
la luna e le stelle devono passeggiare nei tuoi grandi occhi e dare carne al tuo volto.
Come diceva Socrate,
abbiamo il prurito sulle ali.
Se lo vuoi togliere, devi librarti in alto
su su nell’azzurro dell’eterna giovinezza.
Deve scomparire il prurito:
l’effimero, l’eccesso, la permissività.
Basta amare? Ti lascerò la domanda.
Non si possono guardare il sole, la luna
e le stelle senza calcolarne la distanza.
Non si possono guardare un Botticelli,
un Raffaello, un Caravaggio
senza calcolarne la fatica,
il tempo, il prezzo.
Non si può parlare di amore
senza calcolarne il cammino,
 il rischio, la ricchezza.
La coccola è il profumo di un fiore
che rispetti e fai crescere.
 
 (Quaderni Cannibali) Febbraio 2012 - autore: Carlo Terraneo
dal sito www.donboscoland.it

 

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